Investire sulla crescita interna, attirando però le competenze dall’estero: è questa la strategia su cui sembra fare sempre più affidamento l’economia cinese, che da tempo vede l’Italia come uno dei principali partner.
Una svolta lenta ma già in via di realizzazione, dopo decenni in cui il Paese del Dragone ha dirottato i suoi capitali all’estero: tra il 2000 e il 2016 l’Italia era al terzo posto, dopo Gran Bretagna e Germania, tra gli Stati europei destinatari di maggiori investimenti (che, nel caso italiano, hanno toccato i 12,8 miliardi di euro). Il calcio e l’agroalimentare figurano tra i settori di punta, ma anche l’hi-tech sanitario e biomedicale rientra nella sfera d’interesse.
Una sfera che, come accennato, si concentra sempre più ad Est, con una spesa in ricerca e sviluppo che, secondo dati recenti diffusi dal governo di Pechino, nel 2018 ha raggiunto i 275 miliardi di dollari; gli investimenti in particolare sono aumentati nei settori della ricerca di base, della ricerca applicata e dello sviluppo sperimentale. Maggiormente interessate le province di Guandong e Jiangsu, seguite dall’area municipale di Pechino.
Dati, quelli sulla spesa, in linea con un recente report dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, che definisce gli investimenti cinesi in ricerca e sviluppo, relativi però al 2017, secondi solo a quelli degli Stati Uniti.
Shenzhen: la Silicon Valley della Cina
Gli investimenti seguono la crescita esponenziale di questi decenni: il PIL cinese è aumentato con una media del 10% negli ultimi 30 anni, portando la Cina ad affermarsi in breve tempo come seconda potenza economica mondiale, leader nella produzione industriale e manifatturiera. Negli ultimi anni, in particolare, la già citata provincia costiera del Guangdong – nel sud-est del Paese, dove è situata la città di Shenzhen – ha conosciuto uno sviluppo senza precedenti, tanto da affermarsi come nuovo distretto mondiale della tecnologia e dell’innovazione. Non solo: Shenzhen, metropoli di oltre 12milioni di abitanti, è divenuta di recente un’apprezzata meta di turismo e shopping.
Una nuova via per le aziende nostrane
I rapporti commerciali tra Italia e Cina hanno, come noto, una tradizione plurisecolare, recentemente rafforzata dall’accordo tra governo italiano e governo cinese relativamente alla “Nuova via della Seta”.
Anche la Regione Puglia ha individuato nella Cina uno sbocco interessante per le imprese innovative locali, e nel governo di Shenzhen un interlocutore attento. Già a novembre dello scorso anno i due partner hanno siglato un accordo di collaborazione, con l’intento di promuovere la cooperazione tra aziende, centri di ricerca e università, nei settori chiave dell’innovazione tecnologica e del commercio internazionale. Accordo che facilita l’ingresso di start-up e aziende nostrane nel mercato cinese, offrendo loro opportunità concrete, come quella rappresentata dal neonato Centro di cooperazione sino-italiano per l’innovazione, proprio a Shenzhen.
(a cura di Mario Maffei – Comunicazione Sanitaria)