“Grazie ad OPTIP siamo riusciti ad avere una prima esperienza di una tecnologia che probabilmente avrà un futuro radioso”: queste le parole entusiaste del Prof. Sandro Rossetti, primario dell’Unità di Ortopedia presso l’ospedale San Camillo Forlanini di Roma, al termine della demo che ha visto la sua équipe di sala operatoria impegnata nel primo intervento chirurgico in holopresenza in Italia.
Organizzata da Predict, casa madre di OPTIP, e S.A.M.O. Italia, la prova avvenuta al San Camillo (dalla quale è nato un video) è stata effettuata durante un’operazione di ricostruzione d’anca. Un intervento che, pur essendo ormai considerato di routine da molti professionisti, presenta le sue complessità.
La presenza di OPTIP ha facilitato il lavoro degli operatori: un product specialist fisicamente lontano dalla sala operatoria ha seguito l’intero intervento da un monitor collegato, guardando il campo operatorio con gli occhi del chirurgo ed agevolandolo in tempo reale. In che modo? Inviandogli degli esami diagnostici, che lo specialista ha potuto consultare in realtà aumentata nel corso dell’intervento, e guidandolo nella giusta collocazione delle viti.
La tecnologia di OPTIP ha così sanato un paradosso della sanità italiana: il product specialist, o specialista di prodotto, è un alleato dei chirurghi, perché conosce bene gli impianti protesici da applicare. Eppure, non essendo parte del personale sanitario, non può entrare fisicamente in sala operatoria.
Con OPTIP si evita dunque l’ingresso in sala di personale non autorizzato, ma non si rinuncia all’aiuto, preziosissimo, di una figura ormai irrinunciabile per moltissimi chirurghi.
La medicina (HoloHealth) è un campo d’applicazione al quale la tecnologia di OPTIP, nata per fornire ai clienti assistenza tecnica (HoloAssistance) per le apparecchiature biomedicali commercializzate da Predict, si presta perfettamente, riducendo notevolmente i tempi e i costi di intervento ed apportando un enorme contributo alla medicina personalizzata.
OPTIP non richiede un’attrezzatura particolarmente sofisticata: i visori sviluppati per la realtà aumentata possono essere collegati a pc, tablet e smartphone, e controllati tramite una applicazione desktop, semplice e intuitiva.
“Questa tecnologia ci permette di lavorare a distanza: abbiamo potuto valutare la presenza dematerializzata del nostro collaboratore in sala, potremmo collegarci col mondo intero”, ha affermato ancora il Prof. Rossetti.
L’esperienza in sala operatoria e l’entusiasmo di chi ha provato OPTIP conferma che siamo sulla strada giusta.
Monica Carella, project leader, è ospite in questi giorni di un panel sulla telemedicina nell’ambito del Forum Mediterraneo in Sanità 2018 a Bari, ennesima occasione prestigiosa per progettare la sanità di un futuro forse non tanto lontano.
Già a dicembre scorso, sempre a Bari, il video realizzato con la squadra del Prof. Rossetti aveva aperto i lavori di un convegno sull’innovazione in medicina organizzato da AISDET (Associazione Italiana di Sanità Digitale e Telemedicina); OPTIP è stato poi protagonista, a gennaio scorso, del XVII convegno nazionale dell’Associazione Italiana Ingegneri Clinici (AIIC).
Una tecnologia giovane, insomma, sulla quale si punta già molto.
Con OPTIP la sanità vede un futuro roseo.
(a cura di Mario Maffei – Comunicazione Sanitaria)